LÈON PHAL QUINTET
“Stress Killer”

Di primo acchito, azione e reazione, l’ascolto di “Stress Killer” può catapultare emotivamente nel reame sonoro della club culture. Ma poi, focalizzando l’orecchio, ci si accorge che tutto è semplicemente e veracemente suonato con strumenti acustici, senza sampler, senza elettronica, senza drum machine. Quello di Lèon Phal, giovane sassofonista franco-svizzero che sta facendo molto parlare di sé nell’ambiente musicale d’oltralpe, è un ammirabile obiettivo: riportare il jazz alla sua natura primigenia di musica da ballo. L’attualizzazione del groove, gli accenni ai pionieri della techno di Detroit e alla deep house di Chicago, la strizzatina d’occhio alla precedente collaborazione di Phal con Laurent Garnier mirano a trovare una sintonia con le nuove generazioni (e così gli ammirevoli obiettivi diventano due). Se vi sembra di ascoltare musica elettronica sappiate che siete vittime di un’allucinazione uditiva sapientemente imbastita da Phal, che invece lavora sui codici jazz usando il sassofono come fosse un maestro di cerimonie sul dancefloor.