Notevole l’impegno artistico dell’Italian Jazz Orchestra per il festival Crossroads: da anni ‘sforna’ con regolarità sempre nuove produzioni originali dalla forte e accattivante caratterizzazione tematica. Nel radar dell’ampia formazione jazz-sinfonica diretta da Fabio Petretti finisce questa volta Elvis Presley. Tra rock ’n’ roll e pop d’alto profilo, lo stesso Presley aveva ben scoperto il potenziale del proprio repertorio tradotto in arrangiamenti opulenti.
Giuseppe Zanca, Massimo Morganti, Marco Postacchini e Petretti firmano gli arrangiamenti per un organico di una ventina di strumentisti, mentre in veste di ospiti speciali sono convocati la pianista Rita Marcotulli e il cantante John De Leo, la cui versatilità vocale e la spiccata personalità sono un ottimo biglietto da visita per il confronto con un’icona come Presley.
John De Leo ha sollevato il cantautorato italiano ben al di sopra di un collage di testi scarnamente armonizzati. Con la sua voce, che è un camaleontico strumento musicale, De Leo ha ben pochi simili nel panorama canoro italiano; lo si può piuttosto considerare erede delle sperimentazioni vocali di un Demetrio Stratos o di una Cathy Berberian. Questa unicità è sempre stata evidente nella sua carriera, segnata dalle collaborazioni, non solamente musicali, con Stewart Copeland, Uri Caine, Louis Andriessen, Trilok Gurtu, Stefano Benni, Banco del Mutuo Soccorso, Carlo Lucarelli, Franco Battiato, Ivano Fossati, Alessandro Bergonzoni e tanti altri.
Rita Marcotulli è tra le figure più caratterizzanti del jazz italiano dagli anni Ottanta a oggi. Formatasi musicalmente nella vivace scena jazzistica romana dei primi anni Ottanta, la Marcotulli si è inizialmente distinta come eccellente pianista mainstream, nella qual veste vanta collaborazioni dai risultati significativi con Chet Baker, Steve Grossman, Joe Henderson, Joe Lovano, Sal Nistico, Dewey Redman, Billy Cobham, Peter Erskine, Enrico Rava… Si è poi progressivamente orientata verso una musica più personale e, per usare un termine ormai entrato nella musicologia jazzistica, all’europea, ampliando il novero delle sue collaborazioni (Palle Danielsson, Carlo Rizzo, Maria Pia De Vito, Michel Benita, Andy Sheppard…) e ponendosi alla guida di gruppi dalla forte progettualità.
Alle spalle degli artisti, sullo sfondo del palco, scorreranno immagini di repertorio, spezzoni di film, concerti, special televisivi e interviste di Elvis, creando una scenografia in movimento.